Inventario Nazionale delle Foreste e dei Serbatoi Forestali di Carbonio
Comando unità per la tutela forestale, ambientale ed agroalimentare dell'Arma dei Carabinieri
Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria (CREA)
 
INFC2005
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Fase 3
 

La terza fase dell’INFC è dedicata principalmente al rilievo dei caratteri quantitativi del bosco e ha riguardato solo la parte della superficie forestale classificata come Bosco secondo la definizione FAO, mentre le Altre terre boscate sono state escluse.

Si tratta di un rilievo che richiede un notevole investimento di tempo per ogni punto di campionamento e pertanto per la raccolta di questi dati è stato utilizzato un sottocampione dei punti di II fase, in tutto circa 7000 punti. I punti sono stati estratti nelle diverse categorie forestali individuate in II fase (es. peccete, faggete…), in modo proporzionale alla loro rappresentatività all’interno delle singole regioni (o province, nel caso delle due province autonome di Trento e Bolzano).
Faggeta dell'appennino (Fonte: archivio ISAFA)
Le squadre sono tornate sui punti, aiutandosi con la navigazione GPS, e in corrispondenza di ciascuno di questi hanno delimitato alcune aree di osservazione (jpg, 97,2 Kb), tutte circolari, di dimensioni diverse (da 2000 m2 a 12.6 m2) a seconda del tipo di dato da raccogliere. Su queste aree sono state eseguite una serie di misurazioni (numero e diametri delle piante legnose presenti distinte per specie; accrescimenti diametrici e altezze di alberi campione; dimensioni delle ceppaie e del legno morto; entità e composizione della rinnovazione e del sottobosco) e sono stati valutati i danni presenti e altri aspetti relativi alla coltura del bosco.
 
I dati raccolti permettono di stimare, attraverso appositi modelli costruiti ad hoc, la massa legnosa presente nelle foreste, distinta nelle sue componenti epigee (fusto, rami vivi, rami morti, ceppaia), ed il suo accrescimento. Dal valore della massa legnosa complessiva, che comprende anche la frazione del legno morto, è possibile ricavare una stima della quantità di carbonio presente nella componente epigea del bosco. Grazie ai dati raccolti e ai modelli utilizzati per la stima della massa legnosa, è possibile anche conoscere il volume complessivo dei fusti ovvero la quantità di legname disponibile a scopi produttivi, distinto per specie e tipo di bosco, a livello nazionale e regionale. I rilievi condotti sugli strati inferiori di vegetazione (rinnovazione, strato arbustivo) forniscono preziose informazioni sulla dinamica delle formazioni forestali e sulla composizione specifica del sottobosco.

Conifera (Fonte: archivio ISAFA)
La stima della massa del legno morto presente in bosco e del suo stato di decomposizione permette invece di avere informazioni sulla biodiversità delle foreste, perché la presenza di legno morto permette lo sviluppo di comunità di organismi che sono essenziali per l’equilibrio dell’ecosistema.

I rilievi sullo stato di salute integrano le informazioni già raccolte in seconda fase relative alla presenza di patologie e danni evidenti. I dati raccolti in terza fase consentono di stimare l’intensità dei danni attraverso l’osservazione della loro diffusione nell’area osservata e del grado di defogliazione; per i danni di origine biotica viene anche individuato l’organismo responsabile del danno (insetti, patogeni, roditori, ecc.).
 
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