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Fase 1: La classificazione per fotointerpretazione del territorio nazionale |
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La prima fase dell’INFC si è svolta esclusivamente a video e ha riguardato la classificazione dell’uso/copertura del suolo mediante fotointerpretazione di circa 300.000 punti di campionamento distribuiti sul territorio nazionale secondo un reticolo a maglie quadrate con lato pari a 1 km. La fotointerpretazione è stata realizzata grazie al Sistema Informativo della Montagna (SIM) e alla relativa base di dati costituita da ortofoto in bianco e nero risalenti al periodo 1999-2003.
I punti del campione di prima fase sono stati selezionati casualmente all’interno di ciascuna maglia del reticolo in modo da assicurare una completa e uniforme esplorazione del territorio nazionale pur garantendo una scelta casuale di ogni singolo punto di campionamento entro la rispettiva maglia. |
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Questa modalità di distribuzione dei punti di sondaggio è anche conosciuta con il termine di campionamento sistematico non allineato. Nell’individuazione del campione di prima fase, anziché seguire un approccio di tipo cartografico che avrebbe portato ad reticolo abbastanza impreciso in alcune aree periferiche del territorio nazionale, è stato adottato un criterio geodetico , costruendo un reticolo appoggiato ai meridiani e paralleli geografici. Le maglie del reticolo così ottenute evidenziano una localizzazione più accurata in ogni parte del piano esplorato e rappresentano ciascuna una quantità rigorosamente costante di superficie territoriale, pur avendo una forma leggermente diversa al variare della latitudine e longitudine.
La dimensione delle maglie assicura una intensità di campionamento pari a un punto di sondaggio ogni cento ettari di territorio nazionale (o un punto ogni km quadrato) per cui l’intero campione di prima fase è costituito da oltre 301.000 punti.
Nel database SIM costruito con la prima fase inventariale sono archiviati per ciascun punto di campionamento i seguenti dati: |
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numero identificativo e coordinate del punto di campionamento |
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codice della Regione e della Provincia in cui ricade il punto |
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identificativo dell’ortofoto, anno e mese del volo più recente utilizzato per la classificazione, codice dell’ufficio e dell’operatore che ha effettuato la fotointerpretazione |
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quota derivata in automatico dal modello digitale del terreno (DTM) |
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indicazione dell’esistenza di un’area protetta di rango nazionale (parco nazionale, riserva nazionale, SIC o ZPS) derivante dalla sovrapposizione del tematismo INFC di prima fase con quello delle aree protette a livello nazionale disponibile nel SIM |
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classe e sottoclasse di uso/copertura del suolo |
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indicazione della presenza di un incluso di interesse inventariale |
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Durante la fotointerpretazione è stato attribuito a ciascun punto di campionamento l’uso del suolo o meglio il tipo di copertura del poligono omogeneo in cui è ricaduto il punto stesso, dove per poligono omogeneo si intende una porzione di ortofoto omogenea in termini di tono, tessitura, forma e dimensioni degli oggetti.
La procedura di classificazione
(diagramma 1 - jpg 113 KB, diagramma 2 - jpg 120 KB) applicata consente di assicurare la coerenza della classificazione stessa con la definizione di bosco adottata: le soglie minime (5000 m² di estensione e 20 m di larghezza) vengono mantenute infatti costanti per tutti gli usi del suolo; pertanto il poligono omogeneo in cui ricade il punto di campionamento, per poter essere classificato, deve superare le soglie minime sopra citate.
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Oltre al tipo di copertura dei poligoni che superano le soglie minime fissate dalla definizione di bosco, vengono segnalati i casi di punti ricadenti in poligoni più piccoli, purché di dimensioni superiori a 500 m² di estensione e 3 m di larghezza, qualora si tratti di aree di uso non forestale presenti all’interno di formazioni forestali, ad esempio piccoli coltivi o prati inclusi nel bosco, oppure di piccoli corpi boscati presenti in aree non forestali. E’ quest’ultimo il caso di boschetti o formazioni forestali lineari – fasce boscate o filari – presenti in aree agricole o urbanizzate.
Per facilitare l’applicazione delle regole di classificazione si è fatto uso di un oggetto grafico denominato griglia_copertura
intorno di analisi - jpg 127 KB che viene visualizzato in corrispondenza di ogni punto di campionamento. Si tratta di un quadrilatero costituito da 9 quadrati contigui con lato di 50 m e superficie 2500 m², di cui quello centrale centrato nel punto di campionamento; attraverso l’intorno è possibile infatti stimare a vista l’estensione del poligono e la sua larghezza per confronto con le dimensioni dei singoli quadranti.
Le definizioni adottate richiedono inoltre una valutazione il più possibile oggettiva del grado di copertura da parte del fotointerprete, al fine di verificare il superamento della soglia di copertura del 10% per le formazioni forestali e del 5% per le formazioni forestali rade. A questo scopo all’intorno di analisi è stata sovrapposta una griglia di punti - jpg 72,6 KB distanti tra loro 10 m; il conteggio dei punti della griglia che intercettano chiome di alberi o arbusti consente di stimare il grado di copertura e verificare il superamento o meno delle soglie fissate nel quadrante centrale e nei quadranti circostanti.
Riguardo al tracciamento dei limiti del bosco, operazione non esplicitamente richiesta ma talvolta necessaria per verificare l'appartenenza o meno di un punto di campionamento ad un poligono boscato, è stato adottato il criterio di collegare tra loro con una linea tutte le chiome più esterne che distano tra loro non più di 20 m, facendo però attenzione a non individuare corridoi boscati lunghi e stretti tali da perdere essi stessi la caratteristica di area boscata.
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