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Avvio del Progetto INFC2015 |
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Le attività per la realizzazione del terzo inventario forestale nazionale italiano prendono avvio nel 2013 con l'incarico del Corpo Forestale dello Stato all'Unità di Ricerca per il Monitoraggio e la Pianificazione Forestale del Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura (CRA-MPF) di definire le linee progettuali per INFC2015.
Alla luce delle esigenze dell’Amministrazione committente e della tempistica per l’aggiornamento delle statistiche forestali dettata dagli accordi internazionali sulla rendicontazione delle emissioni di gas ad effetto serra (UNFCCC e Protocollo di Kyoto), nei primi mesi del 2013 sono stati predisposti tutti gli strumenti tecnici e formativi per l’avvio della prima fase inventariale, che è consistita nella fotointerpretazione a video del campione dei punti della rete INFC.
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Il progetto dell’INFC prevede la realizzazione di un’indagine per campionamento in fasi successive.
La prima fase, conclusa nei primi mesi del 2014, è dedicata alla classificazione per fotointerpretazione di un insieme di unità di campionamento, circa 300 000, una per ciascuna delle maglie quadrangolari di 1 km² di estensione che ricoprono il territorio nazionale; la classificazione consiste nell’attribuzione della classe di uso/copertura del suolo a ciascuno di questi punti secondo un sistema di classificazione coerente con lo standard europeo CORINE Land Cover e con le definizioni di bosco e altre terre boscate della FAO già adottate per il secondo inventario forestale nazionale italiano (INFC2005).
Alla prima fase seguiranno i rilievi a terra finalizzati a perfezionare la classificazione delle formazioni forestali distinguendo le diverse categorie inventariali (boschi, boschi bassi, boscaglie, arbusteti, impianti di arboricoltura) e i diversi tipi di vegetazione secondo una tipologia omogenea per tutto il territorio nazionale che si basa sul criterio della specie prevalente.
Oltre alla classificazione della vegetazione, in campo si procederà all’osservazione di attributi qualitativi (ad esempio la forma di gestione, la viabilità, i caratteri stazionali, il tipo colturale, ecc.) e alle misurazioni dei parametri quantitativi (i diametri degli alberi, le altezze, gli accrescimenti dei fusti e l’entità del legno morto, per citarne alcuni tra i più importanti).
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