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Gennaio - 2020
30/01/2020
POCA NEVE SULL'APPENNINO UMBRO-MARCHIGIANO
Ormai prossimi al giro di boa dell?inverno, bisogna prendere atto della scarsità di neve sull'Appennino Umbro-Marchigiano. Se tra dicembre e gennaio della scorsa stagione, a 1500m, si è potuto contare su spessori variabili da 20 a 50 cm, nell'analogo periodo 2019-2020 la presenza di neve si può definire episodica e contenuta, nel migliore dei casi, in una decina di centimetri.
Anche in quota le cose non sono rosee: la neve che ricopre i Sibillini appaga l'estetica dell'inverno con vette bianche dai 2000m in su ma con spessori generalmente diafani, che lasciano trasparire il suolo.
Le acque provenienti dal discioglimento delle coltri nevose sono il maggior contribuente per le falde acquifere: con la pioggia, buona parte dell'acqua fluisce a valle scorrendo in superficie; il lento scioglimento del manto, invece, favorisce un maggiore assorbimento nel sottosuolo, ove sono i "depositi" che alimentano le fonti nella stagione calda. L'attuale stato delle cose porta ad interrogarsi seriamente sulle prospettive idriche della prossima stagione estiva.
La poca neve ha anche comportato l'abbassamento del grado di pericolo ai livelli minimi della scala, tuttavia non sono mancati incidenti in montagna, come testimoniano le cronache degli ultimi tempi.
Pare quindi opportuno dedicare alcune considerazioni all'argomento:
- Il basso grado di pericolo valanghe non corrisponde ad assenza di pericolo: ricordiamo che pericolo "1 - debole", rispetto ai gradi superiori, riduce le cause e le localizzazioni di eventi valanghivi ma non li esclude; ritiene comunque possibili "piccole e medie valanghe spontanee".
- Quello montano è ambiente di per sé pericoloso, indipendentemente dalla presenza o meno di neve; adottare le giuste precauzioni consente di mitigare e/o annullare gli effetti di eventuali episodi sfavorevoli, quindi ci vogliono preparazione, conoscenza del territorio, decisioni ed attrezzatura adeguata agli itinerari scelti;
- La pericolosità intrinseca di un ambiente viene accentuata dalla presenza di neve, di pari passo devono essere accentuate le precauzioni di cui al punto precedente: calzature inidonee rendono ?certezza? il pericolo di scivolamento su neve, ghiacciata o meno; vestiario inadeguato espone a rischio di ipotermia ecc.
In conclusione, speriamo che la coda dell'inverno ci dia scorte di acqua sufficiente per l'estate e che, in ogni caso, il desiderio di andare a "vedere" la neve da vicino sia sempre più accompagnato da consapevolezza e competenze adeguate.
foto 1: panoramica ovest dei monti Sibillini
foto 2: Cresta ovest dei monti Sibillini
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