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Dicembre - 2016
21/12/2016
LIGURIA - PIU' DI 50 cm DI NEVE FRESCA IN 48 ORE
Con la forte perturbazione che ha portato neve in buona parte del nord-ovest di Italia, è iniziata l'attività di rilevamento meteonivometrico del Servizio Meteomont del Corpo Forestale dello Stato nel settore settentrionale-tirrenico. Anche la Liguria, con la sua particolare climatologia e morfologia che vede mare e montagne in stretta connessione, è stata fortemente interessata dalle precipitazioni a carattere nevoso soprattutto nelle zone a ridosso con il Piemonte. Sulle Alpi liguri, nel comune di Mendatica (IM) località Monesi a quota 1300 m, sono stati misurati tra i 50 ed i 60 cm di neve. Sull'Appennino ligure in provincia di Savona, località Alberola del comune di Sassello, registrati 47 cm di neve intorno ai 1000 m di quota. L'intera coltre nevosa si è depositata al suolo in appena due giorni. Il rialzo termico che ne è seguito, ha accellerato i processi di metamorfismo distruttivo, appesantendo gli strati più superficiali. Porre attenzione nella valutazione dei singoli pendii in quanto le nevicate hanno interessato valli e versanti con quantitativi diversi e nelle ultime 12 ore c'è stata un'intensa attività eolica.
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19/12/2016
NEVICATE SULL'APPENNINO LIGURE, PATTUGLIE CFS IMPEGNATE NEI RILIEVI NEVEMONT.
A seguito della perturbazione in transito sul territorio Ligure, che ha portato nevicate da lievi a moderate, le pattuglie del CFS sono impegnate nell'attuazione del protocollo Nevemont per i rilievi delle nevicate a bassa quota. L'altezza massima della neve caduta è stata registrata in Comune di Sassello in provincia di Savona al confine con il Piemonte, dove la coltre nevosa ha raggiunto i 18 centimetri a 967 metri di quota s.l.m.. In provincia di Genova nel Comune di S.Stefano d'Aveto, dove ha nevicato sotto i 700 metri di quota, la neve ha raggiunto invece solo 1 centimetro di altezza.
Sono attese ulteriori nevicate nel corso della giornata e soprattutto durante le ore notturne.
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15/12/2016
ALPI RETICHE: MONITORAGGIO E SITUAZIONE METEONIVOMETRICA IN ALTA QUOTA.
Monitoraggio meteonivometrico sulle Nelle Alpi Retiche dove solo in quota la neve è presente con discontinuità, accumuli di neve ventata in conche ed avvallamenti e creste erose dal vento.
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09/12/2016
RILIEVI IN ALTA QUOTA IN ALTA VALTELLINA.
Proseguono i rilievi meteonivometrici in Alta Valtellina da parte del personale Meteomont del Corpo forestale dello Stato in campo e fuori-campo. Il manto nevoso è caratterizzato da croste da fusione e rigelo con spessori mediamente di 30-40 cm. ai 2300 metri. Ai 2600 metri di quota l'attività eolica ha ridistibuito la neve con accumuli di neve ventata fino ad 1 metro in corrispondenza di conche, canali, avvallamenti e zone sotto cresta; mentre ai 3000 mt. di quota i crinali esposti all'azione del vento misurano un'altezza del manto nevoso di circa 25 cm.
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05/12/2016
INCONTRO DEI PREVISORI ED ESPERTI NEVE E VALANGHE DEL CFS AD AURONZO
Cinque giorni di intenso confronto e proposte dei tecnici Meteomont del Corpo Forestale dello Stato e Regione Sicilia che si sono incontrati nella cornice delle Dolomiti Cadorine dal 28 novembre al 2 dicembre us. Il meeting ha permesso di condividere le esperienze e fissare i pilastri del servizio sia in campo nazionale che internazionale ma soprattutto ha fatto emergere una grande determinazione di intenti e voglia di proseguire. Si è parlato di neve, rilievi, previsioni e trattato alcuni aspetti della responsabilità della professione nel contesto giuridico attuale e futuro. Diventa sempre più importante riuscire a redigere in modo metodico e riproducibile il bollettino, caratteristica che permette anche una maggior capacità di analisi oggettiva.
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01/12/2016
Appennino centrale: temperature giù ma precipitazioni scarse.
Nel settore grandi massicci appenninici e Appennino abruzzese, il nuovo crollo termico è giunto puntuale: le temperature hanno subito una drastica diminuzione che in alcune aree ha superato i 15°C. La perturbazione nordatlantica ha prodotto precipitazioni dapprima moderate ma con neve a quote medio-alte. Successivamente, con la rotazione dei venti dai quadranti nordorientali, le piogge sono divenute meno consistenti ma le temperature si sono via via abbassate e con esse la quota di attecchimento della neve. Le precipitazioni, tipicamente da "stau" Appenninico, hanno favorito i versanti orientali dell'Appennino Centrale, con accumuli tuttavia piuttosto modesti (meno di 10 cm sulla Maiella, il gruppo più esposto alle correnti Balcaniche; fra i 3 e i 5 cm sui monti del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise ). Freddo secco nei versanti occidentali come sui monti Reatini: temperature minime intorno ai -10°C ma cielo terso.
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