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Il Servizio Meteomont Informa

 

Agosto - 2020


31/08/2020


Prima neve stagionale sull'arco alpino occidentale

L'intensa perturbazione che ha interessato il nostro paese nell'ultimo fine settimana ha apportato la prima neve sulle vette delle alpi occidentali, con quota di attecchimento a partire dai 2600-2800m. Pochi i centimetri registrati al suolo, ma sufficienti per imbiancare le cime delle montagne e rendere la nevicata visibile anche dalla pianura. Gli apporti più consistenti si sono registrati sul settore settentrionale della regione (5-10cm), tuttavia anche sui settori occidentali e meridionali sono stati interessati dall'evento. Il nuovo manto nevoso è destinato a rapida fusione, a partire già da oggi, lunedì 31 agosto, grazie al ritorno a condizione più miti e soleggiate. La fusione diurna della neve determinerà la formazione, nelle prime ore della giornata, di vetrato su rocce e sentieri, richiedendo particolare attenzione da parte degli alpinisti che percorreranno tali zone. Nella foto: vette imbiancate in alta valle Ossola.
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24/08/2020


CONTINUANO I CROLLI SULLE VETTE SIMBOLO DELLE ALPI OCCIDENTALI

Negli ultimi giorni si sono registrati due importati crolli sulle vette tra le più rappresentative dell'arco alpino occidentale, il Cervino in Valle D'Aosta, ed il Monviso nel cuneese. Entrambi gli eventi, che fortunatamente non hanno causato vittime né feriti, hanno interessato grandi masse rocciose distaccatesi a quote superiori ai 3000m. Nel caso del Cervino il crollo ha causato l'isolamento di oltre 20 alpinisti, rimasti bloccati a monte della frana, per i quali è stato necessario provvedere all'evacuazione tramite elicottero. Il crollo del Monviso ha invece interessato la parete di Nord-Est, già profondamente segnata da un'altra grande frana avvenuta il 26dicembre 2019. Squadre del soccorso alpino sono state lungamente impegnate per verificare la zona di accumulo e scongiurare la presenza di travolti. Entrambi gli eventi sono da correlare alle elevate temperature registratesi nell'ultimo periodo, superiori alle medie storiche del periodo. In particolare proprio nei giorni dei distacchi la quota dello zero termico si trovava stabile oltre i 4500m s.l.m; questo anomalo riscaldamento anche alla quote più elevate, provoca la fusione del ghiaccio che normalmente rinsalda tra loro le rocce, facilitando il verificarsi di crolli e fenomeni franosi. Per tutti gli aggiornamenti consultate il sito www.meteomont.gov.it Foto n. 1: il crollo sul Monviso del 22 agosto 2020, Foto n. 2: il crollo sul Monviso del 26 dicembre 2019
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20/08/2020


KONRAD STEFFEN (2 GENNAIO 1952 - 8 AGOSTO 2020)

KONRAD STEFFEN, climatologo e nivologo di fama mondiale, è morto precipitando in un crepaccio durante i rilievi sul campo nella stazione metereologica Swiss Camp in Groenlandia. Era direttore dal 2012 dell'Istituto federale svizzero di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio (WSL). Con l'attività scientifica svolta allo Swiss Camp, Steffen aveva raccolto una serie di dati di estremo valore sul cambiamento climatico, con i suoi studi ha avuto un forte impatto nel campo della scienza del clima e ha spesso illustrato le problematiche del cambiamento climatico ai leader politici e all'opinione pubblica. Steffen era un pioniere nella ricerca sui cambiamenti climatici. Due anni fa con Nasa e Wsl aveva prodotto un documentario sui suoi lavori in Groenlandia in cui lanciava un allarme per il rapido scioglimento della più grande riserva di ghiaccio del mondo dopo l'Antartide. Aveva visto che, proseguendo con l'attuale tasso di scioglimento (la perdita di 360 chilometri cubi di ghiaccio all'anno, pari a sei volte tutto il ghiaccio presente sulle Alpi), il livello dei mari entro la fine del secolo si alzerebbe di un metro, molto di più dei 60 centimetri ipotizzati come massimo dalle previsioni dell'IPCC. Ogni anno lo scioglimento della calotta della Groenlandia fa aumentare di 1 millimetro il livello globale dei mari. Nivologi e climatologi di tutto il mondo lo ricordano, uno per tutti il direttore del CIRES, suo ex studente: «La sua scomparsa è una grande perdita per le scienze polari. L'unico conforto è sapere che si trovava là sui ghiacciai dove voleva stare e stava facendo quello che amava fare».
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04/08/2020


LOMBARDIA: PRIMI D'AGOSTO CON FREDDO E NEVICATE IN ALTA QUOTA.

Dopo una settimana con temperature decisamente sopra la media, la neve stagionale è stata sciolta fino a 3000-3200 metri di quota. Dalla giornata di ieri, lunedì 3 agosto 2020, con l'arrivo di nuove precipitazioni, localmente anche di moderata/forte intensità, associate ad un brusco calo delle temperature, è ritornata la neve sopra i 2300 metri. In alta quota la neve fresca, 20-30 cm. a 2800 metri, ha ricoperto sui ghiacciai vecchi strati di neve umida bagnata che necessitano sempre una valutazione strettamente locale del grado di pericolo valanghe. Foto 1: Passo dello Stelvio mt. 2758 (SO) Foto 2: Monte Vallecetta mt. 3156 (SO).
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03/08/2020


CROLLO DI MASSI SUL CERVINO

Giovedì 30 luglio si è verificato un crollo di massi sul versante italiano del Cervino. L'aumento delle temperature, e quindi il rialzo della quota dello zero termico, hanno favorito il verificarsi dell'evento. Le guide del Cervino riferiscono che la frana non ha riguardato la via normale italiana di salita alla vetta, tanto che dalla Capanna Carrel - bivacco che si trova lungo l'itinerario - non è stato avvertito alcun crollo.
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